I Social oggi e ieri.

Sharing is caring!

Oggi i social facilitano la trasmissione di informazioni tra il mondo, allo stesso tempo però tendono ad allontanarci da quello che succede nel mondo, se e quando ne facciamo un uso spropositato. Quante volte sarà capitato di uscire con gli amici e vedere molti di essi usare continuamente il cellulare? O anche essere proprio uno del gruppo con il telefono costantemente in mano? Almeno una volta sicuramente. Questo perché i cosiddetti “social” non condividono più solo informazioni riguardanti i fatti successi nel mondo, in quel preciso momento. Oggi tutti possono accedere facilmente ad Internet e alle sue varie piattaforme, con la conseguenza che i social vengono usati da tutti per condividere anche cose molto inutili, da un certo punto di vista, così tutti possono usarli per sapere i fatti degli altri. Per fare un esempio, Facebook è il social network più conosciuto, creato per condividere informazioni, ma che adesso è popolato da utenti che condividono ogni secondo quello che fanno con foto, video, dirette e, adesso, pure le “storie”. Era utile prima che venisse usato in questo modo, fu creato inizialmente nel 2004 per gli studenti universitari, poi venne aperto a qualsiasi persona di età superiore ai tredici anni. Altro esempio: Whatsapp. Whatsapp, il cui nome è l’unione tra la frase inglese “What’s up?” (come va?) e app (applicazione), è una piattaforma di messaggistica istantanea via Internet. Molto utile, se non fosse che facendone troppo uso, come il resto dei social, ci allontana dal contatto diretto con le persone, preferendo comunicare tramite messaggi che faccia a faccia. Un altro esempio ancora: Istangram e Snapchat, due piattaforme usate principalmente per fare foto . Infatti la mania dei “selfie” sta un po’ sfuggendo di mano… Va bene che le foto sono ricordi, ma siamo sicuri di volere come ricordo la foto della pasta al sugo del pranzo di ieri? Certo i social, almeno alcuni a parer mio, non sono solo qualcosa di negativo, ma limitarne l’uso non farebbe di certo male. In passato i “social” esistenti erano il contatto visivo e la parola. Eh già, in passato, quando ancora la poca tecnologia che c’era non era così diffusa e i telefoni funzionavano a gettoni, la gente si vedeva e stava insieme parlando, discutendo, scherzando, guardandosi sempre negli occhi e decidendo cosa fare il giorno dopo o anche dopo quando si sarebbero rivisti. Non c’erano telefoni e le persone non stavano piegati su uno schermo ad aspettare un messaggio da una persone che non era lì con loro o a dire in continuazione “Selfie!!” per poi scattare mille foto da pubblicare con i vari hashtag “#divertimento; #friends; #sempreinsieme” e così via. In sostanza, oggi si dà troppo peso a un “like” ed ad una foto, piuttosto che alle persone che ci stanno intorno. Si dovrebbero scattare meno foto e fare più utilizzo delle parole.

Soraya Avinotti II A Liceo Classico “Gorgia”

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