“Testimoni di pace”: l’ANVCG incontra le classi dell’IS Vittorini – Gorgia

11 Novembre 2022 0 Di Redazione
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Lo scorso 9 novembre, presso l’auditorium del polivalente di Lentini, si è svolto l’incontro “Testimoni di pace”, un’attività inserita nel più ampio progetto di educazione alla legalità, elaborato dalle docenti Giusi Milanesi, Lucrezia Zagami, Daniela Addamo, Maria Fortuna Scavo in collaborazione con lAssociazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) e con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Gli studenti delle classi quarte, di tutti gli indirizzi dell’Istituto Superiore Vittorini-Gorgia, sono stati preparati attraverso attività svolte anche durante le ore pomeridiane, che hanno impegnato una rappresentanza di studenti in presenza e in video collegamento dalla sede di Francofonte, guidati dalle docenti Maria Rita Barretta, Elena Inserra, Maria Panebianco e Gianna Maria Pepe.

In particolare le classi interessate hanno riflettuto sui cosiddetti effetti collaterali o tragici errori delle guerre sui civili, ovvero sui danni subiti da inermi uomini, donne, bambini e anziani, colpiti dai bombardamenti, trucidati durante le rappresaglie e le ritirate rabbiose degli eserciti. Uno studio approfondito è stato svolto sul tema dell’effetto a lungo termine delle guerre: dopo molti anni dalla fine dei conflitti, i residui bellici continuano a colpire i civili, causando gravi forme di invalidità o addirittura provocando la morte. Su questo fronte opera l’ANVCG, intervenendo sul campo della lotta contro le mine e gli ordigni bellici, e attuando azioni di sensibilizzazione della collettività al fine di promuovere la cultura della pace.

L’opera di protezione e difesa dei civili, che si realizza con azioni di rimozione delle mine, comprende anche una serie di interventi umanitari, che non si limitano alle sole opere di sminamento e bonifica dei territori, ma si estendono al complessivo recupero delle aree e delle comunità interessate dai conflitti, attraverso l’assistenza sanitaria e le attività di istruzione per educare al rischio rappresentato da ordigni esplosivi.

All’evento sono intervenuti: il Dott. Andrea Bruno, segretario regionale ANVCG; Fabio Costanzo, promotore di pace; Salvatore Pellagra, vice presidente ANVCG della sezione di Catania; la Dott.ssa Adriana Maccarrone, segretaria provinciale ANVCG di Catania; Gaetano Pellegrino, consigliere provinciale ANVCG di Catania nonché testimone delle guerre di ieri; Tania, testimone dell’attuale guerra in Ucraina e Katherin interprete. Inoltre hanno partecipato le autorità civili: il sindaco del comune di Lentini Dott. Rosario Lo Faro e l’assessore del Comune di Francofonte Dott. Emilio Bernuzzi.

La mattinata ha visto alternarsi testimonianze di chi ha vissuto l’esperienza della seconda guerra mondiale e di chi è vittima della guerra ancora in corso in Ucraina.

Quando la storia non è il prodotto di studio di reperti ma racconto vivo di testimoni, rapisce l’attenzione e va dritto alla mente e al cuore di chi ascolta ciò che è abituato a leggere sui libri di scuola o vedere nei documentari. I testimoni sono fonti vive che parlano, che oltrepassano la semplice conoscenza perché interpellano la parte più profonda dell’animo umano, provocano il giudizio sul bene e il male, quel male che non ammette giustificazioni.

Alle testimonianze hanno fatto eco le domande delle studentesse e degli studenti. Ai testimoni di ieri e di oggi chiedono: credete ancora nell’umanità? Cosa pensate del male di ieri, personificato dai nazifascisti e del male di oggi personificato, per gli ucraini, dagli aggressori russi? Chi e cosa vi ha aiutato e vi aiuta a superare il male subito?

 Entrambi i testimoni rispondono convinti che è la solidarietà umana ad alleviare il dolore, è quella parte di umanità generosa e sensibile a mitigare la sofferenza e tenere viva la speranza in un mondo migliore. No, non sono luoghi comuni, perché contengono l’unica verità ammissibile: solo l’amore può essere unguento miracoloso, balsamo che sana ogni dolore.

 Gaetano Pellegrino, testimone delle guerre di ieri, racconta il dramma dell’invalidità causata da una mina esplosa e la sofferenza di sentirsi diverso; a ciò si aggiunge la derisione da parte dei coetanei e lo scoraggiamento che lo porta ad isolarsi finché non incontra la donna della sua vita che determinata afferma: “se un qualsiasi altro ragazzo merita di essere amato per cento, io amo il mio ragazzo invalido, duecento volte tanto”.

Tania, testimone della guerra di oggi, del conflitto in Ucraina, con l’aiuto dell’interprete Katherina, con la voce rotta dal pianto e dal dolore, ancora troppo vivo, condivide il suo dramma, il dramma di una mamma che nel cuore della notte è svegliata da un boato, da un fragore che non promette niente di buono… è solo l’inizio della guerra; la sua preoccupazione più grande è riuscire a proteggere i suoi figli. Non riesce a spiegarsi come i russi, considerati fratelli, con i quali gli ucraini hanno in comune usi, religione, cultura, possano essere ora considerati nemici. In Italia Tania trova accoglienza, conforto ma il dolore per ciò e per chi ha lasciato, che probabilmente non troverà, è una voragine nel cuore.

Essere testimone di questa tragica pagina di storia può aiutare a dare un senso al dolore: con determinazione Tania vuole raccontare la sua storia, la storia del suo popolo e spera che anche i suoi figli sappiano tramandare questo racconto. Come non comprenderla, è la stessa richiesta espressa da Primo Levi, che nella poesia Shemà si traduce in un imperativo:

[…] Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.

In conclusione, il dirigente scolastico Prof. Vincenzo Pappalardo ricorda il tempo in cui le giovani generazioni ammiravano Gandhi, Nelson Mandela, miti e simboli della pace, e ancora cita il periodo della guerra fredda che paradossalmente animava il dibattito sul tema della pace. Ebbene è tempo di insegnare che la soluzione alle aggressioni non può essere la guerra ma la diplomazia, è tempo di riscoprire una strategia risolutiva straordinaria: la non-violenza, l’unica via possibile a garantire la pace.  

L’attività è stata realizzata grazie alla collaborazione con: le vicepresidi Prof.ssa Caterina Battiato e Prof.ssa Lucia Sala; la DSGA Dott.ssa Maria Adagio; i tecnici signor Gianfranco Tuzza e signora Valentina Cappello; le collaboratrici scolastiche signora Laura Bosco e signora Caterina Spezia.